Fazi Battaglia
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Fazi Battaglia, sinonimo di Verdicchio

130 ettari di Verdicchio dei Castelli di Jesi rappresentano la storia e la tradizione del vino marchigiano nel modo.

La ricerca dell’eccellenza qualitativa ha radici lontane e solide, attraverso la selezione dei vigneti nelle zone più vocate e mediante una ricerca continua e sperimentazioni, sia in vigna che in cantina.

Fazi Battaglia si distingue nel territorio anche per la bellezza dei suoi luoghi e delle vigne, dalle quali nascono i suoi vini, frutto di un’attenta ed estrema selezione.

Il vitigno Verdicchio

La storia di Fazi Battaglia dimostra che si può partire da cose apparentemente piccole per fare cose grandi. Il “piccolo”, in questo caso, è il Verdicchio, il vitigno che rappresenta la vera essenza della cantina. Un caso unico in Italia. Settant’anni di assoluta concentrazione di Fazi Battaglia in un vitigno che nelle suggestive colline dei Castelli di Jesi ha trovato il miglior habitat per esaltare le proprie caratteristiche. Vigneti con suoli, altitudini ed esposizioni diverse tra loro e capaci di garantire differenti interpretazioni di uno dei più eclettici vitigni autoctoni italiani.

I vigneti nei Castelli di Jesi

Maiolati Spontini

La vigna storica si trova sul versante NORD del comune di Maiolati Spontini. Domina il rilievo su cui si arrocca questa località medioevale, tra le più antiche ed importanti dei Castelli di Jesi, che, grazie alla sua posizione strategica, nel XIII secolo si trasformò in Castrum, ricoprendo un fondamentale ruolo difensivo del Contado di Jesi, che durò dall’inizio del Duecento fino al 1808. Una dolce collina che degrada fino all’Esino, corso d’acqua che ha sempre avuto un ruolo determinante per l’agricoltura di questa zona.

Il vigneto copre un’area di 30 ettari, collocato su un rilievo che va dai 250 ai 350 mt di altitudine, esposto a nord/nord-est. Un luogo unico, perfetto per la coltivazione del Verdicchio, grazie anche all’esposizione a nord che permette di ottenere uve superlative con una discreta acidità, ed ai suoli calcareo–alcalini con una componente argillosa, caratteristiche queste che conferiscono al vino una struttura tale da renderlo adatto ai lunghi invecchiamenti.

Sul versante SUD del comune, che guarda la vicina Cupramontana, è collocato invece un vigneto che si adagia, con i suoi 24 ettari, su un rilievo alto oltre 400 mt. S.l.m., disposto a forma di anfiteatro. Questa vigna impiantata nel 1967, è stata poi reimpiantata nel 2005, mettendo in pratica tutte le conoscenze che Fazi Battaglia ha acquisito in oltre 60 anni di storia enologica sulla coltivazione del Verdicchio. Sono stati attentamente selezionati cloni qualitativamente più adatti su portainnesti scelti in base alle caratteristiche del territorio. I suoli sono di medio impasto, leggermente alcalini e calcarei, una composizione ideale per ottenere vini ricchi di corpo, di estratto, fini e profumati. L’altitudine, che favorisce una buona escursione termica tra il giorno e la notte, soprattutto nell’ultima fase della maturazione, esalta gran parte di queste caratteristiche. L’esposizione a sud/sud-est permette di surmaturare parte dell’uva che consente di ottenere un Verdicchio più ricco e morbido.

Mergo

È una piccola località arroccata su un colle tra Serra San Quirico e Rosora, poco al di sotto della “Gola della Rossa”. La prima menzione storica di quest’area risale al 1172, si sviluppò poi come castello e gli abitanti si sottomisero a Jesi nel 1248. Nello specifico è uno dei così detti Castelli di Jesi situato sulla riva sinistra del fiume Esino. Dal castello si gode di una vista spettacolare sugli Appennini.

Il vigneto di 16 ettari è stato quasi tutto impiantato nel 2017, eccetto 5 ettari che si staccano di circa 100 metri dalla vigna principale, dopo avere eseguito ingenti lavori di livellamento del terreno e importanti opere idrauliche al fine di creare un ambiente ottimale per ospitare, appunto, il futuro vigneto. Si colloca su una collina a 330 mt s.l.m. con esposizione nord-est. Interamente allevamento a Guyot, ha una densità di impianto di 4000 piante ad ettaro (2,50 mt tra le file – 1 mt lungo la fila). Il terreno è tendenzialmente argilloso – alcalino – calcareo. Tra quelli di proprietà è il terreno con il più alto contenuto di argilla. Grazie a queste caratteristiche si ottengono da questo vigneto vini con molto corpo e alcol, profumati e fini.

Montecarotto

Sempre adagiato sulla riva sinistra del fiume Esino, su una collina che fin dall’origine fu luogo di confine e di incontro tra il territorio di Senigallia e quelli di Jesi. Pur diventando a pieno titolo uno dei Castelli del Contado di Jesi nel 1301, Montecarotto rappresenta ancora, idealmente, l’incontro tra i due territori della vallata dell’Esino e quella del Misa. Il panorama che si ammira dalle mura di questa cittadina è splendido: lo sguardo è in grado di abbracciare quasi tutta la provincia di Ancona, accarezzando le vallate di fiumi fino alle cime dell’appennino marchigiano e la Gola della Rossa.

Il vigneto ivi collocato è di 8 ettari e risale al 2004, già in grado quindi di fornire ottimi risultati qualitativi. Posto su un piccolo rilievo di 240 mt s.l.m., è esposto a sud-ovest con una densità che si attesta intorno alle 4150 piante per ettaro. Il terreno è di medio impasto, tendenzialmente argilloso, leggermente alcalino-mediamente calcareo. La composizione del terreno, l’esposizione a sud-ovest e la minor vicinanza alle montagne, con un clima più fresco, permettono di ottenere vini sempre strutturati e profumati ma decisamente più morbidi.